martedì 25 agosto 2009

Prima giornata delle tre assemblee cittadine a Marsala: Mae Mis Pps Pas


Contributo di Antonella Morsello

















Il movimento agricolo europeo unitamente al Mis , Pas, Pps che ha indetto dal 24 al 26 Agosto una tre giorni di assemblee cittadine a Marsala, ha potuto constatare sin da primo incontro a cui hanno partecipato molti cittadini e agricoltori, l’esistenza di una stato di scoramento drammatico ed un sentimento di “odio” verso il proprio lavoro e la propria azienda che, alla luce della fallimentare politica regionale sull’agricoltura e la preoccupante situazione economica e fiscale, non produce alcun reddito. A ciò, si aggiunge la consapevolezza di essere vessati dalle istituzioni che con non tanto velate minacce di controlli a tappeto da parte dell'ispettorato del lavoro.

La situazione dei viticoltori si fa quest’anno drammatica, e ove si consideri che il prezzo dell’uva stabilito dalle cantine è di 10 euro per quintale con base 20° e che il costo di un operaio al lordo delle tasse e contributi è di circa 130 euro/giorno, va da se che molti lasceranno sulle piante il prodotto.

E la stessa cosa si preannuncia per le olive.

La maggior parte delle aziende agricole ed artigianali saranno costrette ad abbandonare il proprio lavoro perché il costo della produzione è superiore del prezzo spuntato alla vendita.
Il MAE, unitamente al MIS, al PAS e PPS, ritengono ormai improcrastinabili urgenti interventi politici che non siano i soliti finanziamenti a pioggia come negli ultimi decenni che hanno di fatto creato la voragine nel sistema produttivo.

Occorre un piano di sviluppo dell’agricoltura e un programma di realizzazione della “filiera corta” e dei trasporti cargo aereo senza il quale i produttori siciliani saranno sempre costretti a subire l’arroganza di gruppi acquisto che sfruttano i produttori imponendo prezzi di acquisto irrisori per eccessivi con notevoli guadagni considerato che il prodotto al dettaglio arriva a costare anche il 400/500% del costo di acquisto dal produttore.

Il governo siciliano che si dice essere autonomista, se ha veramente a cuore l’agricoltura dell’isola, deve intervenire con urgenza contro le lobbies dei grossisti e contro il governo nazionale che deve attuare un politica di defiscalizzazione di rilancio.

ANTUDO

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