venerdì 24 luglio 2009

15 Maggio: finalmente è festa per i Siciliani


Ricevo e pubblico dal sito ufficiale del M.I.S. su facebook

Il Governo Lombardo, dopo sessantatre anni di oblio storico, istituisce la “festa dei siciliani” nella ricorrenza della promulgazione dello Statuto Speciale
Dal 2010 il 15 maggio sarà segnato in rosso sul calendario siciliano grazie alla sensibilità del presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, che raccogliendo l’input lanciatogli alcuni mesi fa dai rappresentanti del Mis, Salvatore Musumeci e Nello Rapisarda (presidente e segretario nazionali del Movimento Storico Indipendentista), ha istituito la Festa dell’Autonomia Siciliana, con tanto di vacanza, per evidenziare una pagina gloriosa della storia dell’Isola.
Su questa novità lasciamo la parola al presidente nazionale del Mis, fautore dell’idea.
- Professor Musumeci, come e quando ha proposto al presidente Lombardo di istituire la Festa dell’Autonomia?
«E’ stato durante un incontro molto informale con Raffaele Lombardo, al quale era presente anche il nostro segretario Nello Rapisarda, svoltosi nel mese di maggio scorso. Si era parlato di storia dell’Indipendentismo, di Andrea Finocchiaro Aprile, di Canepa, dei combattenti e dei caduti dell’Evis, dello Statuto tradito conquistato con il sangue dei martiri siciliani… Quando stavamo per salutarci, ci invitò a partecipare ad una celebrazione sull’Autonomia che si sarebbe svolta il 15 maggio 2009 ad Adrano. Al che gli dissi che sarebbe stata opportuna l’istituzione della Festa dell’Autonomia, con un giorno di vacanza ed uffici chiusi, come festa dell’orgoglio siciliano, in attesa di poter festeggiare l’indipendenza della Sicilia».
- Come accolse il presidente Lombardo il suo suggerimento?
«Le dico subito che un collaboratore del Presidente intervenne sostenendo che gli italiani avrebbero accusato i siciliani di cercare il pretesto per sopprimere un giorno di lavoro e chiedendomi come si sarebbe dovuto fare. Facilissimo, risposi. Basta un semplice decreto del Governo regionale, motivato storicamente. Tutto ciò rientra nelle prerogative dello Statuto Speciale. Lombardo, che aveva seguito con molta attenzione, puntualizzò: “Ha ragione il presidente del Mis, Musumeci, istituiremo una festa con la vacanza perché senza di essa non ha senso. La festività in rosso sarà l’occasione per spiegare ai nostri giovani studenti l’importanza dello Statuto e per raccontare la storia contemporanea della Sicilia non trattata nei libri ufficiali”. Quindi ci congedammo. Uscendo dissi a Nello che Lombardo si era mostrato molto convinto sull’argomento e che sicuramente non se ne sarebbe dimenticato».
- In effetti non l’ha dimenticato…
«È proprio vero. Infatti, leggendo il decreto dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza, riguardante il calendario del prossimo anno scolastico, ho subito notato con grandissimo piacere che il 15 maggio 2010 è segnato in rosso con la dizione “Festa dell’Autonomia Siciliana”. Non possiamo non esprimere il nostro apprezzamento al Presidente della Regione, all’Assessore ed a tutta la Giunta per quest’atto coraggioso rivolto a dare dignità storica ed identità al meraviglioso popolo siciliano».
- Professor Musumeci, sappiamo che lei non è nuovo a questo tipo di iniziative: ci risulta che sul finire degli Anni Novanta sollecitò l’allora presidente dell’Ars, Nicola Cristaldi, ad istituire la bandiera della Regione Siciliana…
«È vero anche questo. Nel 1999, da consigliere del Comune di Santa Venerina, interpretando la Legge Bassanini sul riordino degli enti locali che dava facoltà ai Comuni di esporre la propria bandiera o quella regionale assieme a quelle italiana ed europea, proposi di far garrire davanti agli edifici pubblici anche la bandiera siciliana. Ma, ahimè, con grande meraviglia mi accorsi che la Sicilia non aveva mai adottato una bandiera. Decisi, insieme all’allora vicesindaco Pinuccio Spina, di sollecitare il Consiglio Comunale a delberare di “Esporre il simbolo (giallo-rosso con la Triskeles, ndr) della Regione Siciliana sotto forma di bandiera, in tutte le circostanze nelle quali è previsto di esporre la bandiera della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea”. La delibera consiliare n. 25 del 30 marzo 1999, approvata all’unanimità, per fortunosa coincidenza nella ricorrenza del 717° anniversario del Vespro, inviata al presidente dell’Ars, divenne l’input principale che portò alla legge regionale n.1 del 4 gennaio 2000 con la quale veniva finalmente adottata la bandiera siciliana. Per quell’atto deliberativo ebbi il plauso dell’allora presidente Nicola Cristaldi e fui personalmente invitato alla cerimonia di consegna della bandiera ai sindaci dell’Isola, che si svolse il 15 maggio 2000 a Palazzo d’Orleans, e ricevetti anch’io il gradito omaggio».
Checchè se ne dica, i colori giallo-rossi con la Triskeles, come pure lo Statuto Speciale, sono il risultato della storia millenaria di un popolo che ha sempre aspirato alla sua indipendenza e sovranità.

Rodolfo Amodeo

giovedì 23 luglio 2009

Risvegliamo l'orgoglio


Un altro contributo gentilmente offerto da Neva Allegra del M.I.S. , Movimento per l'Indipendenza della Sicilia
ANTUDO!

Siciliani o Italiani?
RISVEGLIAMO L’ORGOGLIO
L’antisemita “Manifesto della Razza” paradossalmente equiparò i siciliani agli italiani

Nel settembre 1938, dalla residenza estiva di San Rossore, Vittorio Emanuele III promulgò le leggi razziali a seguito della pubblicazione del vergognoso Manifesto della Razza, apparso sul Giornale d’Italia il 15 luglio e su La difesa della Razza del 5 agosto dello stesso anno.
Il “Manifesto”, sottoscritto da un gruppo di sedicenti intellettuali, ebbe successivamente l’adesione di 392 autorevoli personaggi, tra cui Giorgio Almirante, Pietro Badoglio, Piero Bargellini, Renato Biasutti, Giorgio Bocca, Giuseppe Bottai, mons. Giovanni Cazzani, vescovo di Cremona, Luigi Chiarini, Galeazzo Ciano, Giuseppe Cocchiara, Gabriele De Rosa, Julius Evola, Amintore Fanfani, Roberto Farinacci, dott. Cesare Frugoni, Luigi Gedda, padre Agostino Gemelli, Giovanni Gentile, Rodolfo Graziani, Giovannino Guareschi, Mario Missiroli, Benito Mussolini, Romolo Murri, Paolo Orano, prof. Antonio Pagliaro, Giovanni Papini, Alessandro Pavolini, Camillo Pellizzi, mons. Giuseppe Maria Petazzi, Giovanni Preziosi, Enzo Santarelli, Ardengo Soffici, prof. Sergio Sergi, padre Pietro Tacchi Venturi (della Compagnia di Gesù e di Civiltà Cattolica), Achille Starace.
Paradossalmente, il punto 9 (di tale dissertazione scientifica): “Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l’occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all’infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l’unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani”, equiparava – almeno sulla carta – i siciliani agli italiani; fermo restando, comunque, le diversità evidenziate al precedente punto 2: “Esistono grandi razze e piccole razze. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei, i dinarici, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni…”.
Era implicita, quindi, l’idea e il pregiudizio, che i siciliani fossero in qualche modo diversi dagli “italiani”, una popolazione a sé stante. Tanto che il generale Roatta, al quale il Duce aveva conferito pieni poteri militari, il 9 maggio 1943 emanò un proclama che concludeva in questo modo: «Strettamente fiduciosi e fraternamente uniti, voi fieri siciliani e noi militari italiani e germanici delle FF. AA. Sicilia, dimostreremo al nemico che qui non si passa».
Tale pensiero di antica matrice positivista (ben coerente con la nota “dottrina’’ di Cesare Lombroso) induceva a considerare diverse e quindi inferiori le popolazioni di un certo Sud “selvaggio”. Idee di tale natura erano presenti nella cultura del nazionalismo italiano assorbita dal fascismo. A dispetto del mito dell’italiano sempre buono e tollerante, non erano rare le inclinazioni razziste e una certa predisposizione all’intolleranza nei confronti della popolazione isolana.
Non ne erano stati immuni neppure i prodi garibaldini che nel 1860 avevano liberato la Sicilia dal Borbone. Giuseppe Cesare Abba, ligure della provincia di Savona, cronista delle gesta garibaldine, aveva descritto a tinte fosche i siciliani, per i quali, evidentemente, non provava molta simpatia: «montanari armati fino ai denti con certe facce sgherro, e certi occhi che paiono bocche di pistola», barbari e criminali, insomma.
Alla vigilia del primo Parlamento italiano, Cavour in una lettera a William De La Rive affermava che «armonizzare il Mezzogiorno con il Settentrione d’Italia era impresa più difficili che avere da fare con l’Austria e con la Chiesa»; mentre il ministro Luigi Carlo Farini scriveva al Cavour: «Altro che Italia, questa (la Sicilia) è Affrica: i beduini a riscontro di questi cafoni, sono fior di virtù civile».
Nel 1876, la Giunta parlamentare d’inchiesta sulla Sicilia aveva così concluso le sue indagini sulla realtà siciliana: «La Sicilia s’avvicina forse più che qualunque altra parte d’Europa alle infuocate arene della Nubia; in Sicilia v’è sangue caldo, volontà imperiosa, commozione d’animo rapida e violenta».
Questa visione mistificatoria, che attribuiva gli eccessi delinquenziali al «retaggio delle razze meridionali», era in quel periodo (e lo è tutt’oggi) sicuramente funzionale all’obiettivo di distogliere l’attenzione di Roma dal fenomeno della mafia.
Meglio addebitare alle forze ineffabili della bestialità isolana la serie di reati che venivano commessi, piuttosto che dare al fenomeno mafioso la valenza politica che in realtà aveva.
Al fondo di un siffatto orientamento, c’era (e c’è) però anche un approccio culturale che vedeva la Sicilia come un luogo misterioso, abitato da gente dagli istinti animaleschi e dalle abitudini incomprensibili. Si insisteva nell’evidenziare gli aspetti esotici e barbarici dell’isola che i secoli - secondo quanto si riteneva - non sarebbero riusciti a modificare. Tutto questo, insieme, affascinava e incuteva timore.
La Sicilia era, dunque, la terra del brigantaggio, della prepotenza e del disordine, una realtà che non riusciva bene ad integrarsi col nuovo sistema statale di cui era entrata a far parte. Per i ceti dominanti del Nord, come del resto del Sud, anche i Fasci dei Lavoratori che si erano diffusi a fine 1800, erano apparsi soprattutto come intollerabili disordini provocati dalla più feroce plebaglia, da delinquenti camuffatisi da dirigenti politici, il cui intento sovversivo doveva essere punito con la repressione, voluta dal ministro Crispi (siciliano, sic!), manu militari.
È vero che poi il fascismo avrebbe, nel 1938, col “Manifesto della Razza”, incluso ufficialmente anche i siciliani nella razza ariana, equiparando, per legge, i meridionali ai settentrionali. Ma tale operazione, alla fin fine, non avrebbe fatto altro che legittimare le tesi circa le diversità biologiche tra i popoli, e quindi circa la pretesa superiorità di alcuni rispetto agli altri. C’era voluta una legge (seppure infame) per fare pienamente dei siciliani dei veri e propri italiani.
Ma la questione era (ed è) ancora aperta, come ben si ricava dal citato proclama del generale Roatta.
Oltre tutto, quando si pose la questione delle forze militari da destinare alla difesa della Sicilia, la decisione di utilizzare truppe siciliane fu considerata azzardata. Gli ufficiali reagivano sdegnati alle defezioni dei soldati che, chiamati a combattere una guerra che non capivano e non condividevano, preferivano aggrapparsi all’ideale del “tengo famiglia”, piuttosto che a quello della Patria.
Rilevanti, ad esempio, erano state le defezioni tra i fanti delle Divisioni “Assietta” e “Aosta” e i motivi della sconfitta, dal punto di vista di alcuni gerarchi fascisti, non potevano che dipendere dalla slealtà e dalla vigliaccheria peculiari dell’indole siciliana.
Oggi come ieri, nulla è cambiato. Quando nella nostra società civile si presenta qualche difficoltà economico-politico-amminis
trativa, scatta un meccanismo perverso: si scaricano i problemi su qualcuno, ci si inventa il nemico, che è il diverso, il più debole e subito i siciliani e la loro terra tornano ad essere il male dell’Italia.
E noi, che abbiamo civilizzato l’Europa, di contro, piangiamo e urliamo perché vogliamo a tutti i costi il “Ponte”… Ma quando la finiremo di fare i minchioni?

Salvatore Musumeci
Presidente Nazionale del Movimento per l' Indipendenza della Sicilia

Consiglio provinciale di Vicenza: la grappa in estate fa caldo...

Vicenza shock: no a presidi dal sud

Accordo Pdl-Pd: "Posti per i veneti"

Tutti d'accordo. Vicenza boccia senza appello i presidi del sud che da oggi sono "indesiderati" nelle scuole della zona. Così la pensa il consiglio provinciale vicentino, che ha votato, con un accordo bipartisan, una mozione che chiede di non assegnare più posti di dirigente scolastico ai presidi che provengono dal sud. "Non si tratta di razzismo", affermano stizziti da Vicenza, ma di un "riequilibrio" dei posti di lavoro nella scuola.

Secondo Pdl e Pd vicentini, la mozione è una provocazione ideata per sollevare la questione degli squilibri regionali nelle nomine dei dirigenti scolastici. Le regioni del sud (Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna) a partire dal 2004 (anno del concorso per presidi) hanno raccolto un numero di domande per i posti di dirigenti superiori a quelli da ricoprire. Un fatto non previsto e sulla carte vietato, che ha mandato in tilt il sistema, con una serie di ricorsi e di guerre per carte bollate.

Di qui la creazione di interminabili liste d'attesa, che difficilmente saranno mai esaurite. Il primo governo Prodi ha poi consentito la mobilità regionale dei presidi senza cattedra. Così le regioni del nord, che hanno adempiuto alle regole dei concorsi, nominando dirigenti numericamente corrispondenti ai posti da coprire, si sono viste "invadere" da richieste di presidi in cerca di incarico.

Ciò che succede nelle diverse province di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna è presto detto: non appena un posto si libera per un pensionamento o altro, c'è subito chi ne ha diritto a coprirlo. E si tratta, quasi sempre di insegnanti del sud, che attendono da molto tempo l'incarico. Di qui l'indignazione del consiglio provinciale di Vicenza che, in modo inaspettatamente compatto, chiede rispetto per gli aspiranti presidi locali, tenuti fuori dalle liste di attesa.

fonte: tgcom


LA MIA RISPOSTA


Ma perchè non proponete un bell'ordine del giorno per andarvene tutti quanti a quel belpaese?

RAZZISTI! smettetela di bere grappa che col caldo vi fa male.....

mercoledì 22 luglio 2009

Ancora sul Ponte: divagazioni di un folle (il vero buddace non è messinese, ma siede al Governo).


Il Ponte di Messina
Il presidente del Consiglio ha assicurato che sarà ripreso il progetto per il Ponte di Messina. "Abbiamo impiegato cinque anni di lavoro - ha detto - io con Gianni Letta e tutto il governo. Sono bastati cinque minuti per distruggerlo. Riprenderemo questo lavoro che andrà avanti insieme a tutte le altre opere che servono al nostro Paese. Entro la fine del 2009 apriremo 19 cantieri", ha assicurato Silvio Berlusconi. E sull'opera della Brebemi, il presidente del Consiglio ha ricordato che già cinque anni fa, quando era ancora presidente del Consiglio, inaugurò il progetto dell'autostrada: "Un'opera assolutamente necessaria per snellire il traffico in Lombardia e nel Nord".
fonte: Rainews24
LA MIA RIFLESSIONE
Caro (si fa per dire) Presidente del Coniglio (come i prestigiatori con cappello) da Messinese vorrei farle una domanda:
19 cantieri nel 2009, chi ci lavorerà? io so soltanto una cosa, stiamo morendo dalla fame, dalla miseria e dalla disoccupazione, i negozi chiudono e le imprese pure....dove cazzo si fa la domanda per lavorare ai cantieri del ponte?a Messina ce lo stiamo chiedendo un pò tutti.
Dovreste riempirci un pò meno di peli, perchè CETTO LAQUALUNQUE può affermare "CCHIUPilu pi tutti" è un comico e può farlo,lei no, la smetta gentilmente di prenderci per il culo.
(scusate donne ma la volgarità è d'uopo).
Dice che l'attaccano sul tema delle escort perchè sta lavorando bene, lei ed il Governo, bene! adesso mi risponda!Non sto parlando nè di pilu nè di tope e ratti vari, ma di lavoro.Credo che per una volta il buddace sia lei, ciò che rappresenta e soprattutto chi la rappresenta a livello locale.

domenica 19 luglio 2009

sabato 18 luglio 2009

"Il Nuovo Vespro" di Paololucio


In questo articolo sono onorato di pubblicare integralmente il contributo alla causa Siciliana di Paololucio, fatto pervenire al gruppo di Facebook del M.I.S. (Movimento per l'Indipendenza della Sicilia).
Un ringraziamento particolare va a Neva Allegra che ne ha autorizzato la pubblicazione.




"IL NUOVO VESPRO"

Il mio modesto contributo sul quesito proposto da un
simpatizzante della Causa Siciliana, riguardante la strategia e le azioni da
intraprendere per il raggiungimento del nostro obiettivo, ottenibile soltanto
attraverso una serie di iniziative, tanto facili da comprendere, quanto
difficili da attuare, non fosse altro perchè i nemici dell'Indipendenza sono
ascari e giannizzeri ben cammuffati, da battere con azione diverse ma
specifiche, seppure tutte propedeutiche che, di seguito, mi permetto di
evidenziare, con la necessaria analisi delle azioni e dei comportamenti di
quanti sposarono la causa dell'Isola, ricordandoli tutti seppure fugacemente,
per fare tesoro della loro Storia, requisito indispensabile per ottenere prima
il consenso della Gente Siciliana, e batterci poi ad armi pari con i nostri
nemici, così che non potranno ancora una volta considerarci, con spudorate
menzogne, alla stessa stregua dei " Briganti Risorgimentali ". Personalmente,
poi, ritengo che i Nordisti, affrontati con le giuste azioni, sloggeranno
dalla Sicilia e da tutto il Sud in un futuro non troppo lontano .
Tacendo
per necessità di tempo sul pensiero di Pirandello a proposito dei Nordisti, non
posso tuttavia non ricordare il pensiero di Sciascia e della sua impossibile
intervista a Maria Sofia, l'ultima Regina del Sud : -Non c'è altra Italia che
quella del Sud ......... E non solo nella nozione in cui il napoletano e il
siciliano cancellano il piemontese e il lombardo, al punto che non ne
resterebbe traccia se Stendhal non si fosse dichiarato milanese e la Contessa
di Castiglione non fosse finita nell'alcova di Napoleone III°; ma in concreto,
affettivamente -".
Ed ora comincio col ricordare tutti i nostri martiri,
non tanto per la cronaca, quanto per una memoria storica che serva da sprone,
per conoscere la loro vicenda, diffondendola e partecipandola a tutti gli
Isolani : Conoscere il passato, operare nel presente per il futuro, facendo
tesoro della " Profezia " di Michele Amari : La Sicilia amministrata da lontano
non può che essere avvilita, governata senza giustizia nè umanità, aggravata di
dazi per l'utile non proprio ma dei suoi padroni, straziata da leggi fatte a
quest'oggetto medesimo, povera, ignorante e disprezzata ".
-Il primo
combattente per la Sicilia, di cui la leggenda, più che la storia, fa
mensione, fu Teuta di Ouessa, seppure non si ha certezza sul nome, sulla città
sicana nella quale regnò, sulle sue gesta, sull'epoca effettiva del suo regno (
1.200 a.C. ? ).
-Il secondo combattente per l'Indipendenza della Sicilia fu
Ducezio, re o laerte dei Siculi, grande condottiero e fondatore della
confederazione delle città sicule, che sconfisse più volte gli eserciti
congiunti di Siracusa e Agrigento, nel decennio 460/450 a.C.
Costui è
sicuramente il primo e il più grande faro che il MIS dovrà seguire, sia per
il suo eccelso disegno politico (Ducezio fece appello alla comunanza di
razza e di religione dei Siculi, come noi Siciliani dovremmo parimente fare,
risvegliando in ogni isolano lo spirito sudista che aleggia nel nostro essere,
nel nostro pensiero, nei nostri sentimenti), sia perchè la sua sconfitta serva
di esempio al MIS ( Ducezio, più che dagli eserciti congiunti di Siracusa e
Agrigento, fu sconfitto e tradito dalla defezione di talune città sicule,
quell' Ibla Magala, l'odierna Paternò, corrotta dall'oro dei Greci; insomma il
sempre che si ripete in Sicilia anche ai nostri giorni, perchè i nostri
politici sono al servizio di Roma e del Nord ).
-Il terzo combattente fu il
siracusano Ermocrate, generale ed eccelso oratore, che fece appello a tutti i
Sicilioti ( la nuova razza congiunta sicula-greca, nel primo congresso di città
che la storia ricordi -Gela 424 a.C.-) per battere, a fianco del generale
spartano Gilippo, gli Ateniesi che volevano sottomettere tutta la Sicilia.
-
Ricordo ancora, seppure fugacemente per brevità di esposizione, altre figure
comunque legate alla storia dell'Indipendenza dell'Isola, o comunque del Sud,
come Maione, Ruggero II° e gli altri Re Normanni, Federico II°, Gualtiero da
Caltagirone, Andrea Chiaramonte con i quattro vicari, Federico III° ( con le
casate angioine, sveve, etc. etc. ), per ricordare gli ultimi due grandissimi
personaggi legati alla nostra Terra : Canepa e Finocchiaro Aprile.
Il primo
dei due comprese che, in quel determinato momento, la lotta armata, con la
costituzione dell'EVIS, poteva essere la soluzione al problema
dell'Indipendenza : Lo uccisero a tradimento, il 17 giugno del 1945, proprio
perchè lo temevano.
Il secondo, invece, artificiosamente denigrato dai suoi
nemici, i soliti siciliano assoldati dai nordisti, fu sconfitto dalla più
potente associazione politico-affarista del tempo, la massoneria inglese.

Che fare allora per l 'Indipendenza della Sicilia ?
-Organizzarci secondo uno
Statuto redatto da pochi eletti e puri Indipendentisti, senza macula alcuna;
Statuto da portare a conoscenza di tutti i Siciliani, con la clausola (
purtroppo necessaria ed indispensabile) di esclusione di ciascuno se
appartenente ad altri partiti politici ( solo così si potranno evitare gli
ascari infiltrati, moltissimi se il nostro movimento crescerà).
-
Predisposizione di atti e iniziative varie ( invito al tesseramento con offerta
magari contenuta; predisposizione e approvazione dei bilanci annuali
preventivi e consuntivi; obbligo di portare il distintivo giallo-rosso quale
simbolo di appartenenza al movimento; esposizione della due bandiere della
Sicilia- EVIS e Trinacria- nel balcone di ogni simpatizzante; creazione di
contatti con gli esponenti delle altre Regioni del Sud, dalla Sicilia alla
Campania, Sardegna compresa, prefiggendosi il traguardo di Finocchiaro Aprile
che, rapportato ai tempi, mi sembra attualmente il migliore da perseguire, cioè
l'unione libera degli Stati del Sud, naturalmente senza monarchia nè
baroni); la proclamazione della neutralità della Sicilia ( e degli Stati
confederati del Sud ); la proclamazione della sua assoluta neutralità, con la
dichiarata non appartenenza a nessuno schieramento politico, premunendo
tuttavia il territorio con necessaria quanto adeguata difesa, anche in presenza
di altisonanti proclami da parte di Organismi Internazionali; bando di ogni
sorta di energia nucleare dall'Isola e dalla Confederazione; limitazione
dell'industria e di ogni fabbrica comunque inquinante; forestazione,
incremento delle attività agricole specializzate, commercio, terziario,
turismo; divieto assoluto a tassativo di occupare cariche pubbliche per più di
dieci anni, ovunque e comunque in qualsiasi Organismo elettivo della Sicilia,
compreso il Parlamento ( vera forza dei potentati politico-mafiosi ); etc.
etc.
Spero che tu, Neva carissima, non pensi che stia parlando di marziani,
anzi sono convinto che un programma del genere sia veramente realizzabile,
basta solo crederci ed isolare quelli che avranno interesse a boicottarlo.

Paololucio


giovedì 16 luglio 2009

CONFEDILIZIA MESSINA : I corso per amministratori immobiliari


Associazione territoriale proprietà Edilizia Messina per tutti i proprietari di immobili -
La CONFEDILIZIA-Confederazione Italiana Proprietà Edilizia è un'Associazione di proprietari di casa
La Confedilizia è articolata sull'intero territorio nazionale in oltre 200 sedi.
Alla Confedilizia aderiscono proprietari (anche della sola casa di abitazione), condominii, condòmini singoli e investitori istituzionali quali compagnie di assicurazione, banche, casse pensioni, istituti previdenziali e società immobiliari di rilevanza nazionale.

Gli amministratori di immobili, condominiali e non, partecipano alla vita dell'Organizzazione tramite il CORAM (Coordinamento Registri Amministratori). La Sede centrale della Confedilizia assicura il continuo aggiornamento - con l'iscrizione dei nuovi ammessi - del REGISTRO NAZIONALE AMMINISTRATORI CONFEDILIZIA, ai cui iscritti rilascia un attestato di iscrizione firmato in originale dal Presidente confederale e dal Presidente del Coram, e fornisce gratuitamente i previsti servizi.
http://www.confedilizia.it/default.htm

Il Corso si prefigge di fondare le nozioni pratiche operative, su basi teoriche solide e complete, non trascurando alcuno degli aspetti che costituiscono gli strumenti indispensabili per lo svolgimento delle funzioni dell’Amministrazione Immobiliare, consentendo l’acquisizione e l’accrescimento professionale dei partecipanti .Al termine del corso previa verifica finale, compresa nel costo di partecipazione, verrà
effettuata l’iscrizione nel Registro degli Amministratori di Confedilizia.
Lo svolgimento del corso è previsto nel mese di
ottobre 2009 al termine del quale verrà rilasciato un diploma/attestato firmato dal Presidente nazionale della Confedilizia e dal Presidente del Coram.

PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI RIVOLGERSI PRESSO GLI UFFICI DELLA NOSTRA SEDE A.M.P.E CONFEDILIZIA MESSINA SITI IN VIALE SAN MARTINO N.62 SCALA C. TEL. 090-710103 - 3284474900 E-MAIL : confediliziamessina@tiscali.it

V Congresso Provinciale U.N.C.I. – Messina 11 Luglio 2009.



Sabato 11 Luglio 2009, nella splendida cornice della Chiesa di S. Maria Alemanna,si è tenuto il V Congresso Provinciale dell’U.N.C.I. – Unione Nazionale Cooperative Italiane- Federazione Provinciale di Messina, sul tema : “Crisi globale, recessione italiana, disoccupazione e povertà. La cooperazione strumento a sostegno dell’economia e del mercato del lavoro”.

Hanno partecipato ai lavori congressuali diversi rappresentanti del mondo politico, della società civile e della Cooperazione, presenti inoltre il delegato nazionale U.N.C.I. dott. Walter Bentivegna ed il Presidente Regionale U.N.C.I. Cav. Prof. Pasquale Amico.

Dopo un ampio ed articolato dibattito si è svolta la votazione valida per il rinnovo degli organi sociali della Federazione Provinciale di Messina, in occasione della quale l’Assemblea ha riconfermato Giacomo Venuto nella qualità di Presidente Provinciale ,riconoscendo il lavoro che ha svolto con impegno e dedizione nell’ultimo quinquennio alla guida dell’U.N.C.I.


da sinistra: Giacomo Venuto, Walter Bentivegna, Pasquale Amico

da sinistra: Vincenzo D'Italia, Giacomo Venuto, Walter Bentivegna, Pasquale Amico

giovedì 9 luglio 2009

Solidarietà del M.I.S. ai lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese


Ricevo su facebook questo comunicato del M.I.S. che vi giro:
Risulta del tutto incomprensibile la decisione della FIAT di dismettere a partire da 2012 lo stabilimento di Termini Imerese, che è una realtà che non ha nulla da invidiare, come responsabilità e produttività a nessun altro stabilimento del gruppo.
Questa decisione, ribadita anche oggi, non può non farci pensare ad una scelta che volutamente tende a danneggiare e penalizzare la Sicilia e tutto il meridione.
La FIAT è FIAT grazie al lavoro, ai patimenti, allo sfruttamento dei lavoratori meridionali, e di quelli siciliani in particolare, che emigrati a Torino, spesso, negli anni 50 venivano trattati come oggi vengono trattati gli extracomunitari.
La FIAT di Termini Imerese è dei lavoratori : NON SI TOCCA !
Il MIS, Movimento per l’ Indipendenza della Sicilia, esprime la sua solidarietà ai lavoratori in lotta, e si impegna a sostenere le loro rivendicazioni in tutte le sedi Istituzionali della Regione.
ANTUDO Fratelli, siamo con Voi !

Su facebook trovate alcuni approfondimenti :

Gruppo ufficiale del M.I.S.
Gruppo ufficiale dei lavoratori FIAT di Termini Imerese

martedì 7 luglio 2009

Quando la vergogna si chiama Salvini: deputato leghista di 36 anni (pessi), vergognati!

Sono veramente indignato e disgustato, da meridionale e da sicilianista mi ritengo offeso per il trattamento riservato ai cittadini di Napoli dal deputato Salvini, il leghista che voleva creare l'apartheid sulle metropolitane di Milano.L'avesse fatto un cittadino comune ci sarebbero stati tutti gli estremi acciocchè la nobile Città di Napoli procedesse quantomeno a denunciarlo per diffamazione, ma lui è deputato, è uno scagnozzo di quei nobili paladini che hanno sempre usato il parlamento e l'Italia per asciugarsi il culo con il tricolore.
Fondamentalmente anch'io ho una profonda disistima e condanno tutti i fautori dell'unità d'Italia, a partire dai Savoia finendo con Garibaldi, ma ciò non significa che si debba usare l'arma facinorosa dell'insulto verbale, mediatico e diffuso tra l'opinione pubblica per mezzo di luoghi comuni beceri come la loro dottrina.Sono profondamente disturbato al pensiero che questi pseudoindividui privi di coscienza possano rappresentarci al Parlamento o in altre cariche istituzionali.
Veniamo ai fatti :
13 Giugno 2009: a Pontida, alla vigilia del tradizionale appuntamento annuale della Lega Nord. Matteo Salvini, in compagnia di altri facinorosi, canta un coro da stadio contro la città di Napoli.

VERGOGNA!


lunedì 6 luglio 2009

BILANCIO 2009: LA PRIMA COMMISSIONE CONSILIARE ESITA IL PROVVEDIMENTO CON PARERE NEGATIVO – MERCOLEDI' 8 IN AULA

DALLA DIVINA COMMEDIA (INFERNO)

La I commissione consiliare consiliare, presieduta dal consigliere Giuseppe Melazzo, si è riunita stamani a palazzo Zanca e non essendo stato presentato alcun emendamento al Bilancio di previsione 2009, ha deliberato di metterlo in votazione. La delibera finanziaria è stata quindi esitata con parere contrario della commissione e mercoledì 8, alle ore 18.30, sarà un Aula per la ripresa dei lavori della sessione dedicata al Bilancio. L'Aula – come si ricorderà - ha già votato favorevolmente gli atti propedeutici quali le modifiche ed integrazioni al regolamento comunale per l'applicazione della tassa sui rifiuti solidi urbani interni ed il regolamento dell'imposta comunale sugli immobili. Intanto la prima commissione consiliare ha stabilito di indire una conferenza stampa, mercoledì 8, alle ore 11, in sala commissioni, per illustrare l'attività svolta in oltre un mese di sedute quotidiane per l'esame dello strumento finanziario. La Giunta municipale aveva esitato il 6 maggio scorso lo schema del bilancio di previsione dell´esercizio 2009 e pluriennale 2009/2001, che sarà ora sottoposto all´esame del Consiglio.
(fonte: http://www.comune.messina.it/ )

La situazione politica Messinese


Volete sapere come la penso sulla politica messinese?Il tutto è molto semplice e lo voglio esplicitare attraverso un'immagine, chiara ed inequivocabile.
Mi auguro solo di venir smentito da qui a poco.Ma le notizie poco confortanti che provengono dal Consiglio Comunale (oggi la commissione bilancio per l'appunto l'ha bocciato e non si capiscono i veri motivi)non mi fanno pensare di sicuro a nulla di buono...
Imbuto!

Iran 3 Luglio ancora scontri per la libertà

Quello che il regime non vuole farci vedere.
Forza Iran! pace e Libertà per tutti!

domenica 5 luglio 2009

Press the G8: 12 artisti italiani insieme per fare pressione sul G8

Edoardo Bennato, Paola Turci, Marina Rei, Cisco, Bandabardò, PFM, Beppe Carletti dei Nomadi, Paolo Belli, Marco della MarcosBand, Caparezza, Shantel-Smoke e Mannarino tutti riuniti per lanciare un segnale chiaro ai rappresentanti del G8( che presto saranno riuniti).
http://www.youtube.com/watch?v=-f4qw1EHIWI

Quando Silvio piangeva per gli immigrati

Poveri noi, l'Italia mangia e scorda, guardate e riflettete.

Forza Iran! Pace e Libertà per tutti!

Condividetelo tutti!
Il 24 giugno la Superstar Iraniana Andy Madadian si è recata in uno studio di registrazione di Los Angeles con Jon Bon Jovi, Richie Sambora ed i produttori Don Was e John Shanks per registrare un messaggio di solidarietà di tutto il mondo verso il popolo iraniano.

Questa versione di "Stand by me", l'originale appartiene a Ben E. King , non è in vendita.
E' destinata ad essere scaricata e condivisa dal popolo iraniano ... per dare voce a chi oggi non ha voce.... il cartello in lingua farsi che si vede nel video si traduce in "siamo una cosa sola".
A questo link potete scaricare l' MP3:
Stand by me