sabato 20 ottobre 2007

Ancora sul ponte, altri commenti

La vicenda ponte sullo stretto continua a produrre commenti su diversi fronti, iniziamo la rassegna raccogliendo il commento del coordinatore regionale di Forza Italia Angelino Alfano:

"Lo scacco matto alla Sicilia ha un prezzo esorbitante che il Governo nazionale non esita a pagare, pur di estromettere la regione dai circuiti di sviluppo europei e internazionali.
Il governo Prodi apre le casse dello Stato, pagando profumatamente il danno e la beffa che ricadono sulla Sicilia che, in un sol colpo, perde credibilita', investitori dalla portata internazionale e un'opera strategica in un contesto europeo dalle dinamiche in continuo movimento".

Sempre da Palermo vuol dire la sua anche Francesco Musotto, Presidente della Provincia:

"Spero che la chiusura della societa' Stretto di Messina non sia il sintomo di un disinteresse del Governo nei confronti della Sicilia e del suo grande bisogno di infrastrutture. E' necessario ancora una volta ribadire che la Sicilia deve essere messa in condizione di percorrere la strada dello sviluppo economico. E per fare cio' e' necessario continuare in quegli investimenti per le opere che il Governo Berlusconi aveva iniziato a realizzare''.

Punta il dito sulla carenza delle infrastrutture in Sicilia anche Giuseppe Arnone, coordinatore regionale del Movimento politico Italiani nel mondo, che così si esprime:

"Perdere 500 milioni di euro per pagare la penale alle aziende e non realizzare il ponte sullo stretto di Messina è assurdo e inconcepile in una realtà come quella siciliana che ha bisogno di infrastrutture per fare da volano all'economia della regione.
La Sicilia non poteva permettersi lo scioglimento della società Stretto di Messina, l'annullamento del contratto e la perdita di 500 milioni di euro. Abbiamo sperperato denaro”.

Concludiamo la piccola rassegna ospitando il pensiero del Presidente della Regione Totò Cuffaro:

"Lo scioglimento della società Stretto di Messina e l'annullamento del contratto, con il conseguente pagamento della penale di 500 milioni ad Impregilo, rappresentano un fatto gravissimo che rischia di danneggiare irreparabilmente lo sviluppo della nostra terra.
Faccio appello al senso di responsabilità dei parlamentari eletti in Sicilia affinché, nel corso dell'approvazione della Finanziaria in aula, l'emendamento possa essere cassato. In ogni caso, chiederò all'ufficio legislativo e legale di verificare la possibilità che la Regione denunci il governo nazionale per danno erariale. E invito il ministro Di Pietro, che ieri con fermezza ha espresso il proprio disappunto verso una decisione assolutamente incomprensibile a fare opposizione con atti concreti affinché, a cominciare dal Senato, questa 'furbizia' non passi".

Allo stato attuale da semplice cittadino messinese non posso che commentare così:
Per l'ennesima volta la nostra Città si vede scavalcata in scelte che sarebbero di primaria importanza e necessarie al suo sviluppo
.
Voglio però aggiungere:
Cari parlamentari, ministri, portaborse e lacchè.....
a Messina ci stanno le baracche e tutti gli affari grossi vengono sempre portati avanti dai soliti speculatori che in Città non lasciano nulla, ma voi pensate che con o senza ponte cambi qualcosa per questa città ?
Cosa volete che importi ad un disocccupato tutto sto giro di lacci e laccetti, tutto questo groviglio, questo guazzabuglio politico volto verso chissà quale interesse?
Io una mia idea sulla vicenda me la sono fatta, ma se la dicessi qui in pubblico come minimo beccherei almeno 40 querele, e per come la penso io la pensano tutti quelli che a Messina conservano memoria della propria coscienza.
Mah! certe volte resto perplesso.

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