domenica 30 dicembre 2007

Proposta di riforma dell'art. 1 della Costituzione


Proposta di riforma della Costituzione, che presenterò ben presto:
Art. 1
L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, la sovranità appartiene agli Amministratori Delegati, che la esercitano nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione. Questo articolo è da definirsi transitorio in quanto ben presto saranno abrogate le forme e soprattutto i limiti rimasti.
Buon 2008 a tutti.

martedì 25 dicembre 2007

Prospettiva Nevski: analogie tra i versi del maestro Franco Battiato ed il nostro terremoto

"E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire".......
questo il verso più toccante e profondo che troviamo in quest'opera d'arte di Franco Battiato.
E' sempre stato difficile per noi Messinesi trovare l'alba dentro l'imbrunire, sono quasi 100 anni che la cerchiamo, un grido silenzioso pervade le strade di una città fantasma, di un'altra Messina, figlia di padroni barbari, avvezzi al malcostume e cresciuti nell'accademica ignoranza.
Una Città viva, pulsante, ma ricca di ospiti, parassiti che la vorrebbero vedere morire per ricostruire un'altra identità.
Ma Messina non muore, non è mai morta, semplicemente sta sonnecchiando aspettando la sua alba.

Nel titolo parlavo di analogie, effettivamente ce ne sono tante, alcune sono "criptiche", dedicate agli "addetti ai lavori" e riguardano la somiglianza degli studenti citati da Battiato con quel gruppo di intellettuali che dopo il terremoto si rimboccò le maniche per riportare Messina ai vecchi fasti....alla sua vera identità,
gente che ci teneva alla Città, persone che facevano tutto o quasi per passione e per il gusto della ricerca, una consacrazione a Messina martoriata, mi riferisco all'"Accademia della scocca", all' O.S.P.E. alla galleria d'arte "Il Fondaco" .
Mi riferisco a personaggi del calibro di Quasimodo, di Salvatore Pugliatti, di Vann'Antò......
oggi invece?
Altra analogia ben più evidente è l'ambientazione della canzone a S. Pietroburgo, che fu un punto cardine per l'organizzazione delle operazioni di soccorso, mentre il paesaggio descritto dal Maestro può tranquillamente essere quello di Messina in quella fredda mattina di dicembre....28/12/1908.

Questa è la testimonianza di un marinaio russo che tra i primi giunse a Messina a dare soccorso alla popolazione:

Cara mamma,
hai già appreso dai giornali che siamo stati testimoni di cose orribili. E’ accaduto il 28 dicembre. Eravamo ancorati ad Augusta, quando all'improvviso, alle nove di sera, l'Ammiraglio fece venire tutti i comandanti di navi e annunciò loro che quella mattina c'era stato un terribile terremoto, che Messina e Reggio erano interamente distrutte, e quasi tutti gli abitanti seppelliti sotto le macerie. Subito ci preparammo alla partenza…………….
Andavamo in squadra, le corazzate Tzésarévitch, Slava e il nostro incrociatore Makharoff. Alle sette del mattino, il 29 dicembre, ci avvicinammo al luogo dove 24 ore prima si innalzava Messina……………………..
Mio Dio, che spavento! Da lontano, vedendo quell'aspetto desolato, molti di noi piangevano…………….
Giunti nella rada i nostri bastimenti gettarono l'ancora……………
Scendiamo a terra e siamo assaliti dagli abitanti in cenci, feriti e affamati, che ci supplicano di soccorrerli. Subito ci mettiamo all'opera; si trasportarono i feriti a bordo e si distribuì il pane a quelli che stavano bene. Mio Dio, che feriti ci portavano, e com'erano affamati! Senza braccia, senza gambe, con teste insanguinate, ossa rotte!…………….
Molti dei miei compagni restarono a bordo per ricevere i feriti, ma la maggior parte, fra cui io stesso, scese a terra, con gli uomini, portando pale e asce per disseppellire gli infelici sepolti……………….
Seguimmo strade parallele, del resto non erano strade, ma ammassi di rovine, formati dal crollo dei muri, pietre, ecc…………. Sotto ogni mucchio di rovine, c'erano persone che erano morte, bisognava cercare quelli che avevano avuto la fortuna di non essere uccisi e tirarli fuori…………….. All'improvviso udiamo un boato sotto terra e sentiamo un'oscillazione; i muri che tenevano appena cominciano a crollare: Dio solo ci salvò; perché le pietre cadevano fitte. Facevamo dei balzi enormi come se avessimo ricevuto una scossa elettrica……………….
Le strade sono ingombre di rovine, dappertutto cadaveri in uno stato pauroso, nudi, con crani fracassati, e la maggior parte completamente schiacciati. Le case a quattro piani, essendo costruite molto male, erano crollate e i muri erano completamente sbriciolati. C'erano a Messina circa 150.000 abitanti, di cui più di 100.000 sono morti……………….
All'inizio, l'odore dei cadaveri e della putrefazione agiva molto fortemente su di me, ma dopo mi ci sono abituato…………………………
Ci dividemmo in gruppi, e andavamo fra le rovine, ascoltavamo e gridavamo anche.
Quasi da ogni angolo, si udivano risposte o gemiti. Allora, si cominciava a scavare, talvolta bisognava scavare per sei ore, spesso accanto ad un muro semi crollato, e sarebbe bastato togliere una pietra di troppo, perché tutto il muro seppellisse sotto le sue macerie i salvatori e quelli che si stava per salvare………………………….
Nel luogo in cui lavoravamo, alcune case erano ancora in piedi, solo le facciate erano crollate; cosicché si vedevano le stanze di tre piani sovrapposti: le tavole, sedie, letti, ecc. erano rimasti a posto…………………..
Mucchi di macerie salivano sino al secondo piano……………….
Il molo è dissestato, il suolo crepato; e gli abitanti! Il terrore è dipinto sui loro visi, occhi stralunati, capelli in disordine; invece di vestiti, dei cenci, coperte, lenzuola. Degli infermi feriti, straziati con contusioni al viso e alle mani. Era un sfilata interminabile di persone, ora silenziose, ora che si gettavano su di noi gridando, e con le lacrime agli occhi. In pochi minuti i nostri marinai sono trascinati via. "Venite più presto”. “Datemi degli uomini, mio padre è sepolto sotto le macerie!”. “Datemi quattro uomini, i miei bambini stanno per morire!”. I capelli si rizzano in testa per l'orrore; ma ecco altre grida: “Pane, pane, non mangiamo da due giorni” e non ne avevamo portato con noi! “Subito, aspettate un po’ “. “Se non ne avete perché siete venuti?”……………… In un'ora o due, le marmitte erano a terra, e vi si preparavano la semola, i biscotti, le gallette e l'acqua………………..
Nel frattempo la notte Era venuta, e i fari delle nostre navi gettarono sulle rovine un chiarore fantastico, mentre non lontano, una casa finiva di bruciare………………..
La notte era buia e pioveva a rovesci, ma ciò non impedì alla nostra squadra di lavorare fino al mattino.……………….. Durante gli scavi, estraevano quantità di oggetti di valore: Nessuno prese nulla, mentre tutt'intorno si saccheggiava e bisognava ricorrere al revolver per obbligare i ladri ad abbandonare il loro bottino……………. I furfanti erano numerosissimi……………………………….
Dal mattino si trasportavano i feriti sui vascelli………… Avevamo a bordo 108 superstiti: Da sterratori i nostri marinai si trasformarono in suore di carità………………….. ufficiali, marinai e aspiranti, gli uni davano da bere e da mangiare, altri aggiustavano i materassi. La nostra batteria era sistemata ad ambulatorio. Noi curavamo i feriti, davamo loro da bere e da mangiare……..
I marinai sedevano accanto ai malati e se qualcuno piangeva, con le loro mani nere accarezzavano le teste degli afflitti e dicevano loro parole di tenerezza. La mattina del 30 dicembre arrivammo a Siracusa, e consegnammo i malati all'ospedale……….. L'Ammiraglio sul Makharoff si diresse di nuovo su Messina………………

domenica 23 dicembre 2007

Non rompete le opere di notte

Ciao Cavaliere Cammarata, qualcuno finalmente si è ricordato della tua arte.
Buon Natale anche a te che non ci sei più ormai da qualche anno.

giovedì 20 dicembre 2007

Acquariofilia, la mia prima passione: oggi parliamo di Forwater



Forse non tutti sanno che da diversi anni curo una sviscerata passione per l'acquariofilia, mi interesso principalmente di piante acquatiche e sono moderatore del forum di Acquaportal da circa 3 anni.
In questo lasso di tempo ho avuto modo di conoscere tanti nuovi amici, Francois Caserio, uno di questi, ha deciso di mettere online un negozio specializzato nel trattamento delle acque.
Grazie alla sua esperienza ormai decennale nel campo della depurazione industriale, e alla esperienza maturata come moderatore di Acquaportal, soprattutto e non per caso nella sezione chimica, ha finalmente deciso di aprire un negozio online dedito alla vendita di materiale per la depurazione delle acque, sia in campo civile industriale che in campo acquariologico: Forwater

Francois, in arte Decasei, è una persona estremamente disponibile, e data la sua enorme cultura nel campo sono sicuro che possa consigliare chiunque al meglio, sia in campo civile che nel campo che in questa sede maggiormente ci interessa, e cioè l’acquariologia. I suoi impianti ad osmosi sono efficaci e mirati al problema che ognuno di noi ha.


Ho avuto modo tempo fa di apprezzare i suoi prodotti, ancora non aveva un negozio online, e posso dirvi che sono rimasto soddisfatto, visto che essendo lui un acquariofilo molto preparato, può predisporre per voi impianti progettati su misura e proporzionati ai valori della vostra acqua ed alle esigenze delle vostre vasche.

Vincenzo de Simone, poesia dedicata al nostro dialetto

Vincenzo De Simone nacque a Villarosa (En) il 19 novembre 1879, si laureò a Catania in medicina ed andò ad esercitare la professione a Milano, non dimenticò mai la sua terra natale e ad essa dedicò tante opere, tradotte anche all'estero.
La biografia completa la trovate qui:
http://www.csssstrinakria.org/poeti.htm

Una sua poesia dedicata alla nostra lingua

"Lu sai pirchì iu l'amu lu dialettu
la matri lingua di lu me paisi?
Pirchì mi la nzignaru senza spisi
e senza sforzu di lu me ntillettu;

pirchì non ci nni levu e non ci nni mettu,
ca lu so meli, cu' fu, ci lu misi;
pirchì è onesta, tennira e curtisi
e quannu canta attenta a lu me pettu.

L'amu pirchì ci sentu dintra la vuci
di tutti li me' nanni e li nannavi
di tutti li me' vivi e li me' morti;
l'amu pirchi' mi fa gridari forti:

terra fistanti mia, cori me duci!"

domenica 16 dicembre 2007

Fata Morgana


Questo avvenne al tempo dei conquistatori, quando i barbari scendevano in orde compatte e travolgenti verso i paesi del sole. Un'orda di questi conquistatori, dopo avere attraversato tutta la penisola, giunse al mare Ionio e si trovò davanti allo stretto che divide la Sicilia dalla Calabria. A pochi chilometri, sull'altra sponda, un'isola incantevole sorgeva, con le sue spiagge coperte di aranci e di ulivi, con un gran monte fumante - l'Etna - e una terra ubertosa e ricca. Come fare a raggiungerla? Il Re barbaro la contemplava cupidamente, stando in groppa al suo cavallo, ma davanti al mare si trovava impotente. Egli non possedeva neppure una barca: quella terra per lui era perciò irraggiungibile. Improvvisamente una donna meravigliosamente bella gli apparve davanti e gli rivolse cortesemente la parola: - Vedo che guardi con rammarico quella bella isola, la vuoi? Ecco che io te la do con le sue città, con le sue campagne profumate e coi suoi monti che vomitano fuoco. Guardala, è a due passi da te. Era d'agosto, il cielo e il mare erano senza una bava di vento, e una leggiera nebbiolina color di opale velava l'orizzonte. Improvvisamente, a un cenno della donna, una cosa miracolosa apparve agli occhi del barbaro. La Sicilia era li a due passi da lui. Guardando nell'acqua egli vedeva nitidi, come se potesse toccarli con le mani, i monti dell'isola coperti di olivi, le spiagge tutte verdi di aranci e di limoni, le vie di campagna con gli asinelli che vi camminavano, il porto di Messina con le navi, le vele, i carichi sui moli e perfino i marinai che scaricavano le merci. Con un grido di gioia il Re barbaro balzò giù da cavallo e si buttò in acqua, sicuro di poter raggiungere con due bracciate l'isola desiderata, ma l'incanto si ruppe, e il Re affogò miseramente. Quella visione era un miraggio, un giuoco di luce della bella donna sconosciuta, che altri non era se non la fata Morgana. E il fenomeno si ripete ancora oggi nei giorni calmi e limpidi di estate. Spesso in agosto e nelle calme albe settembrine, nelle acque della riva di Reggio si vede specchiato, limpido e preciso, il litorale siciliano con le case, le piante, i giardini, le navi e perfino gli uomini che lavorano nelle cale del porto.

venerdì 14 dicembre 2007

Nasce oggi un portale della RAI dedicato alle risorse agroalimentari siciliane.


Da oggi potete trovare sul web un nuovo portale, ideato e gestito dalla RAI e dedicato al comparto agroalimentare siciliano.
Ho avuto già modo di visitarlo e devo dire che l'interfaccia risulta molto gradevole ed accessibile, ovviamente ancora è un pò scarno di contenuti, di sicuro però rappresenterà per il futuro un buon punto di riferimento per il settore.
Una vetrina dedicata interamente ai prodotti tipici siciliani, con particolare riguardo all'arancia rossa di Sicilia, accoglie il visitatore, facendolo immergere in quell'oceano di colori, odori e sapori che la Sicilia ha da sempre rappresentato in maniera eccelsa in Italia e nel mondo.
Una parte del sito è dedicata alle ricette tipiche (certo il mio blog è molto più completo), ma sono certo che anche questa sezione verrà rimpinguata a dovere.
Iniziativa interessante, e senza ombra di dubbio molto utile per gli operatori del comparto, è quella di aver dedicato molto spazio a quel che concerne il mondo della produzione agroalimentare siciliana, quindi potrete trovare avvisi, bandi, notizie, informazioni riguardanti il settore.
Anche la sezione link è ben fornita, e rimanda a tutti quei siti che interfacciano l'utente con la pubblica amministrazione.
Approfitto dell'occasione per porgere i più sentiti ringraziamenti a chi ha promosso e sviluppato questa idea.
Buona navigazione!
http://www.agroalimentare.sicilia.rai.it/

domenica 9 dicembre 2007

Massima del giorno



Cacciaturi ca assicuta ddu cunigghia, unu cci scappa e l'autru no pigghia.
(Cacciatore che insegue due conigli, uno gli scappa e l'altro non lo piglia.)

-proverbio siciliano-

sabato 8 dicembre 2007

Un saluto agli amici che mi leggono dalla Finlandia

Ne sono onorato, dedico a voi che state così lontano un pensiero speciale, un video realizzato dal mio amico Massimo Mastronardo, con la colonna sonora di Mario Venuti ,componente dei De Novo, che proprio a capo Peloro con questo storico gruppo ha tenuto uno degi ultimi concerti.
Ricordate sempre, non date retta alle malelingue, Messina è viva, viva Messina!

Errata corrige sui soldi del ponte


Ok, ho fatto chiarezza, evidentemente anche la stampa si sbaglia e pure di grosso.
Devo dire che finalmente mi sento risollevato.
Le metropolitane riguardano Catania e Palermo, per Messina è previsto invece il completamento dell'approdo di Tremestieri e la creazione di nodi di interscambio ad esso connessi.
L'ho letto su questo documento ufficiale.
http://www.antoniodipietro.it/immagini2/accordo_opere_sicilia.pdf
Gentile Ministro non le nascondo che stavo per preoccuparmi, visto che anche la stampa parlava di metropolitana leggera, ed invece si trattava d'altro, ossia quello che le è stato richiesto da tempo.
Ora speriamo che questi fondi , grazie anche al tavolo che è stato istituito presso il Governo, vengano spesi in fretta e bene.
Buon lavoro.

I soldi del Ponte andranno spesi per la metropolitana leggera ?


Salve a tutti,
da circa un mese non mi esprimo sull'argomento "Ponte sullo Stretto" , visto che sembrava tutto fermo, purtroppo mi sono dovuto ricredere....
ieri il Ministro Di Pietro si trovava a Catania, intervistato dall'emittente televisiva Telecolor ha ribadito per l'ennesima volta che i soldi del Ponte a Messina verranno spesi quasi del tutto per la costruzione della metropolitana leggera.
Francamente sono rimasto basito, nessun organo di stampa locale fino ad oggi ha voluto far chiarezza sulla questione, ed i Messinesi sono ignari di tutto.
Le classi politiche e dirigenti (di entrambi gli schieramenti) invece sanno tutto, ma come gli struzzi preferiscono tenere la testa ben nascosta sotto la sabbia, tipico atteggiamento di chi non sa o non vuole "amministrare" in maniera efficiente.
E' impensabile spendere 240 milioni di euro per un'opera pressochè inutile, nata tra i salotti bene tanto per far vedere a noi babbi che la politica sa pure progettare.
240 milioni di euro per far che? Piazzare un altro binario tra Giampilieri e la stazione centrale e per creare , o ristrutturare, qualche stazioncina ?
Caro Ministro Di Pietro, Messina ha bisogno d'altro, perchè non si spendono quei soldi per interrare i binari?
Interrandoli avremo il vantaggio di liberare il waterfront, che indubbiamente riveste un pregio paesaggistico di valore inestimabile, si creerebbe spazio necessario allo sviluppo turistico di una Città che per risollevarsi dalle macerie oggi può contare solo su quello.
Il progetto della metropolitana leggera infatti è nato per essere realizzato all'aperto, su strutture già occupate dalla ferrovia, che da quando è stata creata tiene in ostaggio il nostro mare ed i terreni più pregiati della città, quindi avremmo un altro grave ostacolo che porterebbe fin pochi benefici.

Comunque, vi lascio al video che Di Pietro ha prodotto per rispondere alla questione ponte, ed aggiungo il link ad una fonte autorevole che parla degli stanziamenti.
Invito inoltre il Sig. Ministro Antonio Di Pietro a venire qui a Messina, per spiegare una volta per tutte questo progetto.

La Repubblica: edizione di Palermo, al metrò i soldi del Ponte il cantiere ora può partire

venerdì 7 dicembre 2007

Malarazza :omaggio di Carmen Consoli (la cantantessa) alla sua Sicilia.


La "cantantessa" Carmen Consoli al concerto del primo maggio del 2007.
Un omaggio ed uno sprone per la Sicilia
Malarazza è una canzone tradizionale siciliana, rispecchia in pieno la mia gente ed il suo modo di pensare.
Rispecchia la voglia di "rivoluzione" che in tante occasioni ha permesso ai Siciliani di sconfiggere l'invasore.
Oggi assume un nuovo significato... cari siciliani, pigliamo il bastone e tiriamo fuori i denti, nessuno ci regala nulla, lì fuori c'è un mondo che da sempre ci aspetta con il bastone in mano.
E' finita l'ora della rassegnazione, del servilismo, dell'accondiscendenza affinchè nella nostra terra regni la pace.
Siamo in guerra, da un bel pezzo, speculazione, malapolitica e malaffare ci hanno ridotto in mutande, ed è da un pezzo che il popolo non insorge.
Facciamoci sentire, che i padroni la smettano di decidere per noi e con il nostro silenzio/assenso.



MALARAZZA

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...

Un servo tempu fa rinta 'na chiazza,
pregava Cristu in cruce e ci ricia:
"Cristu, lu me patrune mi strapazza,
mi tratta comu un cane pi la via,
si pigghia tuttu cu la so' manazza,
mancu la vita mia rici ch'è mia...
Distruggila, Gesù, sta Malarazza!
Distruggila, Gesù, fallo pi mmia! Sì..fallo pi mmia!"

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...

Ricordati che ogni persona ha una sua dignità,
sogni, emozioni che la vita ci dà.
C'è chi ancora per il potere ha venduto l'Anima,
questo può distruggere ogni briciola di verità.
C'è chi dice "Non mi va, non mi va, non mi va,
se c'è chi domina, sgomina, insulta la mia umanità!
Guerra chiama guerra! Lutto per la mia identità!
Nonostante troppe troppe siano le difficoltà!
Stato di calamità, suddito di società,
schedato dalla realtà, schierato in cattività
contro la meschinità, pronto anche a tutto (si sa),
non credo all'immunità di chi sta sopra a guardare
e alla mia gente che da menzogne e tranquillità
solo per chi sta al di là di questo bel varietà!
Presidente Marajà, oggi di servilità
ma che vedi tutto spero non nell'al di là!

Cristo me rispunne dalla croci:
"Forse si so spezzate li to vrazza?
Cu vole la giustizia si la fazza!
Nisciun'ormai 'cchiù la farà pi ttia!
Si tu si 'n'uomo e nun si testa pazza,
ascolta bene sta sintenzia mia,
ca iu 'nchiudatu in cruce nun saria
s'avissi fattu ciò ca ricu a ttia...
ca iu 'nchiudatu in cruce nun saria!"

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...

"Se 'nna stu munnu c'è la Malarazza,
cu voli la giustizia si la fazza!
Se 'nna stu munnu c'è la Malarazza,
cu voli la giustizia si la fazza!"

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti...

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti....

mercoledì 5 dicembre 2007

Massima del giorno














Tanti picca fannu assai.

(proverbio siciliano)

Oggi parliamo d'arte: Flavia Vizzari , pittrice Messinese

INTRODUZIONE

Cos'è la pittura?La pittura è una pulsione dell'uomo, un bisogno istintivo di prolungare il proprio ego verso il mondo esterno.
E' la necessità di esternare agli altri la propria concezione intimistica della realtà, la possibilità di schematizzare i propri sogni attraverso il disegno.
La pittura nasce con l'uomo, risale alla notte dei tempi, si trovano affreschi e graffiti tracciati dall'uomo in tanti insediamenti archeologici risalenti alla preistoria.
Quindi l'arte figurativa (che possiede tante forme di espressione) è un elemento della cultura umana imprescindibile alla sua stessa essenza.

Oggi parliamo di Flavia Vizzari, che non solo è una brava ed affermata pittrice, ma è anche poetessa.
Non posso permettermi di commentare la sua arte, non ho i mezzi per farlo, posso solo dire che a me piace quello che crea,però mi permetto di tracciarne il profilo personale, visto che ho avuto la fortuna di conoscerla attraverso il forum di Messinaweb.eu e per mezzo di scambio epistolare.
Flavia è una persona disponibile, amorevolmente interessata alla nostra Città, è dotata di grandi doti artistiche ed umane.
Con i piedi saldamente ancorati per terra e la testa dedicata a chissà quale pensiero, riesce sempre a dare un significato concreto sia alle sue azioni che alle sue creazioni artistiche.
Mi piace per questo, è una persona molto alla mano, che riesce a far diventare semplice anche il più complicato dei concetti.
Non mi dilungo oltre, anche nel suo caso è meglio che per lei parlino le sue pagine.

UN ESTRATTO DELLE SUE RECENSIONI

In questa pagina trovate le recensioni a lei dedicate da diversi importanti critici d'arte


http://www.artevizzari.altervista.org/vizzari%20recensioni.htm

In particolare riporto cosa scrive di lei l' architetto Nino Principato:

“…..Flavia Vizzari dotata di grande sensibilità artistica e di uno spiccato senso del colore, la pittrice evidenzia nelle sue opere la sua solida preparazione tecnica e la padronanza del disegno che stanno alla base delle sue composizioni. Siano esse Madonne, o paesaggi, o personaggi come la splendida figura dell'uomo di colore che si staglia, con stupefacente profondità, sullo sfondo del mare, le sue rappresentazioni trasfigurano la realtà, nel senso che si pongono come elementi mediatori fra un concreto presente e una futura idealità, dove il valore dello spirito che forma è tutto."


DA QUI PUOI VISITARE IL SUO SITO E LE SUE OPERE



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domenica 2 dicembre 2007

Tra pochi giorni e' Natale


Tra poche settimane è Natale, me ne sono accorto oggi pomeriggio vagando distrattamente in via dei Mille e sul viale....
tra pochi giorni è natale....
me ne sono accorto guardando le vetrine di alcuni negozi, che già espongono il vischio ed altre cose tipiche di questa festa....
tra pochi giorni è natale,
me ne sono accorto notando che alcuni famosi negozi di Messina hanno ridotto la loro superficie di vendita ed esposizione, preferiscono quello piuttosto che abbassare i prezzi, e poi si lamentano della concorrenza cinese...
tra pochi giorni è natale, ma sicuramente si mangerà di meno, la crisi colpisce tutti....
tra pochi giorni è natale, c'è chi si riempirà la panza grazie a grasse parcelle mai denunciate al fisco, e c'è chi si sta facendo la finanziaria per non fare mala figura nel cenone del 25.
Grazie Messinesi, grazie di cuore a tutti...
svegliatevi!!!!!!!! l'economia non è quella cosa sonnacchiosa che vi permette di fare colazione, aperitivo, pranzo cena, dopocena in quei localini di plastica che vogliono farci passare per "fashion"...
l'economia non serve a comprarci gli abiti Alviero Martini...
l'economia serve a rendere questa città migliore....
e si rende migliore solo veicolando soldi da fuori...
con il turismo, rendendo belle quelle poche cose che ci sono rimaste dopo il 1908, con la cultura...
mettendo a diposizione le nostre conoscenze della città e per la città....
si rende migliore scegliendo il mezzo pubblico, lasciando a casa quei casciabanchi del cavolo, che poi non vi servono a nulla...
si rende migliore non costruendo la propria villetta a 20 km dalla prima casa... avete ridotto Casabianca e tutta la riviera nord ad un cesso pubblico...
la spiaggia è bellissima, ma il cesso è sempre occupato....avete chiuso i passaggi e noi non possiamo andare sulla nostra spiaggia......un'altra opportunità di sviluppo turistico buttata alle ortiche...
sveglia signori ricchi......
si diventa ricchi arricchendo il posto in cui si vive, non accumulando e sperperando denaro (accumulato ingiustamente o meno) in minchiate inutili e che non portano vantaggi a nessuno.
Un paio di hogan costa 250 euro, invece di quelle compratevi una bici usata, così inquinate di meno, e la città ringrazierà....
macchine grosse....
invece di comprarvi tutti quei machinari che non vi servono a nulla e che inquinano troppo, compratevi una macchina elettrica e, se proprio non ne potete fare a meno,nei week end potete affittarvi tutte le macchine che volete (anche le Ferrari), fatti i dovuti bilanci ci risparmiate pure un botto di soldi.
Sono piccoli gesti, voi ricchi li potete fare, noi del ceto medio (per non dire poveri) forse.
Io ad esempio al centro entro solo a piedi o in moto.....
del resto lo facevano i nostri nonni, perchè non lo dobbiamo fare pure noi?

Dedicata ai Messinesi nel mondo


Lo so, mi seguite in tanti, da tutto il mondo, l'altra volta un norvegese (per modo di dire, sarà sicuramente più Messinese di me che sono messinese) ha inserito una chiave su google in perfetto siciliano, non dico cosa abbia scritto o cosa cercasse, fatto sta che il motore l'ha spedito qua, a casa nostra.
Questo blog non è mio, è vostro!, non esitate a commentare, non dovete iscrivervi a nulla.
Sotto il messaggio c'è l'indicazione per farlo, commentate che sarò ben lieto di conoscervi, uno per uno.
Comunque al solito divago, oggi vi presento una canzone che fa parte della nostra storia... "si maritau Rosa" eseguita dal maestro Pippo Grillo.
La dedico a tutti i Siciliani, dalla Norvegia alla Nuova Zelanda, passando per tutti i continenti.

SI MARITAU ROSA

Vinni la primavera
li mennuli su n'ciuri
ed iu, capu d'amuri, lu cori m'avvampò.
L'acciddi s'assicutano, facennu discurseddi
maria chi sunnu beddi, si vonnu marità.

Si maritau Rosa, Saridda e Pippinedda,
ed iu, ca sugnu bedda,
mi vogghiu marità.

Tegnu la porta aperta, la mettu a padiduzza,
ed iu, ca suu nicuzza, mi mettu a lacrimà.
Ormai tra pegni e lacrimme
trascurri la mi vita,
mi vogghiu fari zita, mi vogghiu marità.

Si maritau Rosa, Saridda e Pippinedda,
ed iu, ca sugnu bedda,
mi vogghiu marità.

Ora chi persi tutti
tutti quanti li speranzi
mi chiuu na stu cunventu, e nun ci pensu chiù.
Chista è la storia tristi di na bellezza rara
chi nun truvan maritu ebbi la vita amara.

Si maritau Rosa, Saridda e Pippinedda,
ed iu, ca sugnu bedda,
mi vogghiu marità.




sabato 1 dicembre 2007

Dedicato ad Enzo Tortora

Enzo Tortora nasce a a Genova il 30 novembre 1928,
buon compleanno, io non ti ho dimenticato.
Su wikipedia trovate la sua storia

« Io sono qui, e lo so anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi; sarò qui, resterò qui, anche per loro. »

(Enzo Tortora)

Ecco le sigle della sua trasmissione più seguita, che mi faceva restare incollato al teleschermo fino all'ultimo.

Prima edizione



Edizione 1987 (quasi al termine dei suoi problemi giudiziari, conclusisi con un'assoluzione )



Collabora a Wikiquote « Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. E questo "grazie" a questa cara, buona gente, dovete consentirmi di dirlo. L'ho detto, e un'altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo so anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi; sarò qui, resterò qui, anche per loro. Ed ora cominciamo, come facevamo esattamente una volta. »

Per restare in tema anni 80

Un video della nota band "Elio e le storie tese", un viaggio nel nostro passato, di quando si facevano le feste delle medie, e si facevano i giochi di società, il più gettonato ovviamente era il "gioco della bottiglia".
Il tempo passa... riguardando certe cose mi sto accorgendo che l'Italia sta cambiando...in meglio o in peggio?
Non saprei lascio a voi il giudizio.

Goldrake: sigla iniziale e finale

Cavolo sono passati quasi 30 anni, la prima puntata di Goldrake: Atlas Ufo Robot d'acciaio è stata trasmessa in Italia il 4 aprile del 1978 alle ore 18 e 45, direttamente da "mamma RAI", e da allora in poi nacque un successo sempre più crescente per il primo robot comparso sui teleschermi d'Italia.
Actarus, Venusia, Rigel, il malvagio Vega...alabarda spaziale!!!!!!!.ancora oggi a rivederne le immagini mi commuovo, pensando agli anni più belli della mia vita.
Le sigle poi sono due autentici capolavori.
Lo dedico a tutti quelli che non hanno avuto la fortuna di vederne la serie in tv.
Non mi dilungo oltre, buona visione.