Perché i siciliani vogliono essere indipendenti?
“Perché la ragione e la storia ci insegnano che tali debbono essere e che tali sono stati da molti secoli.
Come, per legge umana e divina, nessun uomo può legittimamente essere schiavo di un altro (né può mai prosperare qualora lo diventasse) così nessuna nazione può essere serva di un’altra; e, se lo fosse, verrebbe avvilita, governata senza giustizia né umanità, aggravata dai dazi per l’utile non proprio, ma dei suoi padroni, straziata da leggi fatte a questo medesimo scopo, quindi sarebbe sempre povera, ignorante e disprezzata.
Ma come dimostrate che la Sicilia abbia una individualità a sé?
Iddio le stese d’ogni intorno i mari per separarla da tutt’altra terra e difenderla dai suoi nemici. La fece così grande di estensione, temperata di clima, fertile di suolo, da bastare non soltanto alla vita di più milioni di uomini, ma anche ai comodi, al lusso, ad ogni godimento, ad ogni industria, ad ogni commercio.
Ma come rispondete a quelli che oppongono che, essendo mutate le circostanze politiche d’Europa, per la fusione dei piccoli nei grandi Stati, la Sicilia non potrebbe più sostenersi da sé?
In primo luogo è da considerare che la Sicilia, per la sua grandezza e per la natura montuosa del territorio e per la fierezza degli abitanti, non è un’isola facile a conquistare.
Secondo: è un fatto, in politica, che gli Stati piccoli si mantengono per la gelosia reciproca dei grandi, nessuno dei quali permetterebbe a un altro di ingrandirsi con la conquista a spese dei piccoli Stati. Diversamente non esisterebbe la libera Svizzera che ha meno di due milioni di abitanti; né la libera Grecia che ne ha solo un milione: mentre la Sicilia ne ha più di due milioni! Se la perfezione politica di uno Stato consistesse nella grandezza, la Russia e la Cina sarebbero gli Stati più felici del mondo!”.
(da LA SICILIA AI SICILIANI di Antonio Canepa)
“Perché la ragione e la storia ci insegnano che tali debbono essere e che tali sono stati da molti secoli.
Come, per legge umana e divina, nessun uomo può legittimamente essere schiavo di un altro (né può mai prosperare qualora lo diventasse) così nessuna nazione può essere serva di un’altra; e, se lo fosse, verrebbe avvilita, governata senza giustizia né umanità, aggravata dai dazi per l’utile non proprio, ma dei suoi padroni, straziata da leggi fatte a questo medesimo scopo, quindi sarebbe sempre povera, ignorante e disprezzata.
Ma come dimostrate che la Sicilia abbia una individualità a sé?
Iddio le stese d’ogni intorno i mari per separarla da tutt’altra terra e difenderla dai suoi nemici. La fece così grande di estensione, temperata di clima, fertile di suolo, da bastare non soltanto alla vita di più milioni di uomini, ma anche ai comodi, al lusso, ad ogni godimento, ad ogni industria, ad ogni commercio.
Ma come rispondete a quelli che oppongono che, essendo mutate le circostanze politiche d’Europa, per la fusione dei piccoli nei grandi Stati, la Sicilia non potrebbe più sostenersi da sé?
In primo luogo è da considerare che la Sicilia, per la sua grandezza e per la natura montuosa del territorio e per la fierezza degli abitanti, non è un’isola facile a conquistare.
Secondo: è un fatto, in politica, che gli Stati piccoli si mantengono per la gelosia reciproca dei grandi, nessuno dei quali permetterebbe a un altro di ingrandirsi con la conquista a spese dei piccoli Stati. Diversamente non esisterebbe la libera Svizzera che ha meno di due milioni di abitanti; né la libera Grecia che ne ha solo un milione: mentre la Sicilia ne ha più di due milioni! Se la perfezione politica di uno Stato consistesse nella grandezza, la Russia e la Cina sarebbero gli Stati più felici del mondo!”.
(da LA SICILIA AI SICILIANI di Antonio Canepa)
2 commenti:
Sempre stato a favore dell'indipendentismo, se voluto dalla popolazione. Comunque non credo che l'indipendenza sia negli interessi dei siciliani, almeno che questi non vogliano la fine dei cospicui trasferimenti netti dallo Stato italiano e cadere definitivamente (se non lo è già) sotto il controllo della criminalità organizzata
I cospicui finanziamenti che l'italia fino ad oggi ha "elargito" alla Sicilia sono esclusivamente una piccola parte di ciò che ci spetta DI FATTO E DI DIRITTO se il nostro STATUTO (15 Maggio 1946) fosse applicato.C'è da precisare inoltre che non facciamo nostro il diritto di autodeterminare il prezzo dei combustili raffinati, dell'energia elettrica prodotta e di tutte le altre fattispecie previste dal nostro Statuto e mai applicate.
Siamo in CREDITO con l'italia.Per quanto concerne la criminalità organizzata io penso che si tratti di un fenomeno italiano e non Siciliano, chi ha dato credito, soldi e prestigio a questa organizzazione del malaffare non è stato infatti il popolo Siciliano ma bensì chi, prima a torino e poi a roma, ha pensato bene di foraggiare un'organizzazione che da un lato ci tiene buoni con metodi violenti e dall'altro aiuta i politicanti italioti a diventare sempre più ricchi grazie a dinamiche economiche sovranazionali, che nulla hanno a che fare con il nostro territorio e con la nostra economia.Tutte le imprese sane Siciliane, che mai hanno chiesto aiuto all'italia o al politico/mafioso/banchiere di turno, non hanno mai subito problemi e prosperano nell'anonimato, si inguaiano (o creano guai) solo quando di mezzo si mette la mafia/politica italiota.
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