giovedì 19 marzo 2015

La comunicazione nel mondo dei Social Network (seconda parte)

Dal messaggio unidirezionale alla comunicazione interpersonale

Le tre scimmiette non vedono, non sentono, non parlano, ma stranamente ci stanno comunicando qualcosa...
anche la gestualità è comunicazione, e se questa viene congelata in una fotografia diffusa sui media diventa informazione.

Nella prima parte di questa riflessione [ che trovate qui ] dicevamo che il ricevente capterà il messaggio, interpretandolo e dando un suo significato. Siamo sicuri che per ognuno di voi la foto delle scimmiette assumerà un suo valore, che potrebbe essere molto diverso da quello che era mia intenzione attribuire, per quale motivo?
Ogni processo comunicativo tra esseri umani si colloca su due dimensioni distinte:
  • CONTENUTO 
  • RELAZIONE
Il contenuto è ciò che le parole dovrebbero significare, mentre la relazione è ciò che l'emittente lascia intendere, facendo uso di parole, postura, mimica facciale, gestualità,  tutti elementi che condizionano la  comunicazione in modo essenziale. Aggiungiamo che la relazione è bidirezionale  e definisce il rapporto tra interlocutori: che cosa ti fa capire di pensare di te colui che parla? e tu cosa pensi di lui?

Possiamo analizzare meglio i modelli di comunicazione interpersonale se aggiungiamo altre due dimensioni:
  • RIVELAZIONE DI SE'
  •  APPELLO

Quando si comunica ognuno esprime, più o meno inconsapevolmente, qualcosa della sua persona, lo stato d'animo, il carattere, la formazione culturale, rivelando parte della propria esistenza. L'emittente si esprime per ottenere un effetto, è un appello che si fa al ricevente chiedendo, in maniera diretta o implicita, di interagire con un'azione: fare, dire, pensare, sentire, rispondere.

Le quattro dimensioni riguardano sia l'emissione che l'ascolto ed interpretazione  del messaggio, faremo qualche esempio per farci capire meglio:

- Contenuto : emittente ►"oggi il cielo è azzurro" 
ricevente ►va alla finestra per sincerarsi se sia vero o meno, oppure se è attratto dall'emittente pensa che stia tentando un approccio poetico.
- Relazione : emittente ► " hai cambiato taglio di capelli? ti sta bene!
ricevente ► analizza il messaggio sulla scorta della considerazione che ha dell'emittente, se è una persona a lui simpatica lo accetterà come un complimento, se ad esempio è un rivale in amore penserà che si tratti di una provocazione, e qui scatta la rissa...
- Rivelazione di sè : emittente ► "ai miei tempi non c'erano tutte queste diavolerie tecnologiche"
ricevente ► penserà che l'emittente si senta inadeguato ai nuovi contesti tecnologici o ne sia infastidito e dunque eviterà argomenti scomodi per l'interlocutore, oppure può a sua volta infastidirsi pensando che l'emittente sia un matusalemme scorbutico che non apprezza il suo nuovissimo smartphone che fa anche il caffè.
- Appello : emittente ► "potresti firmare questa petizione?"
ricevente ► può fidarsi e non analizzare neanche il contenuto oppure chiedere di approfondire prima di farlo, oppure (e capita spesso soprattutto su facebook) ignorare completamente il messaggio, visto che di petizioni ne girano fin troppe.

In buona sostanza ognuno è libero di assegnare ad ogni comunicazione un significato oppure un altro, usando come punto di riferimento una tra le 4 dimensioni, questo evidenzia come gli interlocutori influenzino vicendevolmente l'esito di una conversazione.
Concludiamo il nostro breve excursus  con i tre tipi di comunicazione:

- Comunicazione verbale : avviene attraverso il linguaggio , scritto ed orale, il linguaggio dipende dalle regole sintattiche e grammaticali
- Comunicazione non verbale : avviene senza l'uso delle parole ed utilizza la mimica facciale, la postura, lo sguardo, i gesti. Al mondo della comunicazione non verbale appartiene l' Arte, che si suddivide in visiva , performativa, uditiva, audiovisiva
- Comunicazione para verbale: che riguarda il tono e l'impostazione della voce, il ritmo e le pause, altre espressioni sonore (come ad esempio un fischio, uno schiocco di dita, schiarirsi la voce) oppure espressioni corporee che scandiscono il ritmo della conversazione (giocherellare con una matita).
La seconda parte della nostra guida si conclude qui, avremo modo di proseguire la discussione nei prossimi giorni, se nel frattempo sentite l'estremo bisogno di comunicare al mondo qualcosa di importante contattatemi per una consulenza, se riusciremo a capirci forse vi potremo aiutare :-)
Don't Be Evil , popolo dei social :-)

© Lillo Lo Cascio 2015

La comunicazione nel mondo dei Social Network (prima parte)

Non sappiamo se ci avete fatto caso, ma le parole sono inversamente proporzionali alla crescita costante dei social network.
In un mondo che va di fretta, l'utente medio, sempre più connesso e dipendente dai terminali d'accesso al sottobosco virtuale, è bombardato e successivamente sommerso da  miliardi di informazioni, o meglio input.
Quanti di questi dati ci restano impressi in memoria? Per quale motivo  ricordiamo  soltanto l'1% di ciò che fagocitiamo quotidianamente sul web?
La comunicazione (dal latino cum = con, e munire = legare, costruire e dal latino communico = mettere in comune, far partecipe) nella sua prima definizione è l'insieme dei fenomeni che comportano la distribuzione di informazioni.
La comunicazione si trasforma in informazione quando si rende partecipe l' interlocutore , che deve prima ascoltare e successivamente interpretare il messaggio ricevuto, ma questo non avviene sempre, perchè?
Quanti di voi ricordano tutti i titoli del telegiornale visto due ore prima?
Sicuramente nessuno, l'uomo per sua natura utilizza l'informazione interpretandola secondo la sua cultura, la sua formazione civile e la sua morale, cancellando immediatamente dalla memoria ciò che ritiene privo di significato o semplicemente non  profittevole .
Ad esempio io non seguo il calcio e se qualcuno mi chiedesse i primi tre posti della classifica di serie A  risponderei loro che non so neanche chi sia la capolista, eppure il calcio è uno dei temi più discussi su tutti i social network.
Quindi non è il messaggio "calcio" ad essere errato, ma è la mia mente che a questo non associa alcun significato rilevante.
Ricapitolando possiamo affermare che solo se il ricevente interagisce con il mio messaggio interpretandolo e dandogli un  significato possiamo parlare di effettiva comunicazione.
Non ha dunque senso usare i social network per messaggi unidirezionali, privi di qualsiasi coinvolgimento, non vengono presi in considerazione da nessuno, questo lo stanno scoprendo molte aziende che, invogliate da pseudo  "web agency" abbastanza "niubbe" o ignoranti (o peggio ancora in malafede), spendono un sacco di soldini in pubblicità tutte uguali, una sorta di gara a chi è più bravo, più bello, più economico, una spietata corsa alla magnificazione elogiativa dei propri prodotti.
Agli utenti non interessa sapere se la vostra erba è più verde di quella del vicino, non hanno il giusto criterio di valutazione per dare un significato alla vostra affermazione, l'uomo per natura è abituato a "toccare con mano" prima di procedere nell'acquisto, lo fa da sempre, la nostra evoluzione dipende proprio dall'esigenza di analizzare e verificare ogni singolo aspetto che ci si ponga davanti: così è stato scoperto il fuoco.
La massaia prima di comprare la frutta la vuole tastare, fateci caso, è un istinto innato.
Quindi prima di spendere soldi in piani di comunicazione inutili ed inconsistenti riflettete, noi riteniamo che sia molto più importante posizionare il proprio brand usando un approccio "bidirezionale" , un modello di comunicazione inclusivo, che stimoli l'interazione con l'interlocutore. 
Avremo modo di parlarne nelle prossime puntate.
Se proprio non potete aspettare contattatemi per una consulenza, così scoprirete se potremo realmente aiutarvi ;-)

Concludiamo la prima parte di questa guida con un riepilogo
  • Emittente: è la persona che avvia la comunicazione attraverso un messaggio. 
  • Ricevente: accoglie il messaggio, lo decodifica, lo interpreta e lo comprende.
  • Codice: parola parlata o scritta, immagine, tono impiegato per "formare" il messaggio.
  • Canale: il mezzo di propagazione fisica del codice (onde sonore o elettromagnetiche, scrittura, bit elettronici).
  • Contesto: l'"ambiente" significativo all'interno del quale si situa l'atto comunicativo.
  • Referente: l'oggetto della comunicazione, a cui si riferisce il messaggio. 
  • Messaggio: è ciò che si comunica e il modo in cui lo si fa.

Don't Be Evil , popolo dei social :-)

© Lillo Lo Cascio 2015